2012 Discesa Integrale del Tevere in canoa canadese

da Città di Castello a Montemolino (Fratta Todina) km. 116,2

Una bella avventura degli amici dell'associazione Aican  

 

Foto itinerario del Tevere in canoa canadese e libero campeggio nautico da Città di Castello  a Montemolino (Fratta Todina)


 

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libero o tenda pronta
 
Rapide o sbarramenti
  

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Gian Piero Russo

La Discesa Integrale del Tevere da Città di Castello a Montemolino (Fratta Todina)


Non certo una impegnativa spedizione in luoghi esotici e lontani, la discesa Integrale del Tevere, ma un'impresa "in limits" d'altri tempi, quelli pioneristici di Guglielmo Granacci e di Francesco Bartolozzi.delle immagini in bianco e nero della storica "Guida ai Fiumi d'Italia".
Non sò dire quante volte abbiamo disceso quegli stessi tratti del Tevere, sempre impegnati nella organizzazione di tante edizioni della DIT, ma collegarli insieme in una unica discesa di più giorni è stata una esperienza nuova che ci ha particolarmente coinvolto.

Ne parlammo a suo tempo con Marcello, il ricordo del quale continua ad accompagnarci.
Il ristretto gruppo di "integralisti canadesisti" si concentra martedì 24 aprile alla sede del C.C. Città di Castello: Marco e Susanna (biposto gonfiabile Gumotex ) , Flavio ed il sottoscritto (in canadese cadauno) con Antonella nel prezioso ruolo di assistente di terra.
La sera a cena incontriamo gli amici di sempre, tra questi Fiammetta e Marco che ci ospiteranno per la notte.
La mattina del 25, dopo una notte di pioggia, troviamo un livello d'acqua finalmente soddisfacente.
Iniziamo il meticoloso lavoro di sistemazione del carico, come si conviene ad una vera e propria spedizione.
Scendiamo in acqua alle 12.30, dopo la partenza ufficiale della DIT.
Affrontiamo le prime tre rapide in crescendo, disseminate di massi che impongono una certa attenzione nella scelta delle linee d'acqua.
Io e Flavio imbarchiamo acqua, ma non è un grosso problema.
Percepiamo il fluire del fiume, avanziamo con compiaciuta lentezza, ognuno alla ricerca del proprio ritmo.
Flavio con la sua Old Town più lunga e filante và avanti senza grandi sforzi, io col mio vecchio pentolone in polietilene arranco un pò, Marco e Susanna sorprendentemente veloci con la loro gonfiabile.
Ogni tanto una sosta per risalire le sponde e godere degli affacci sul paesaggio circostante, dal verde primaverile spicca il giallo intenso delle coltivazioni di colza. Nello spuntino di metà tappa ci permettiamo il lusso libidinoso di un caffè preparato al momento.
A Montecastelli, passando davanti al bel Casale di Alessandro e Maurizia (ex degli Inglesi)
www.bblabarca.com in posizione suggestiva sul fiume, ci facciamo invitare per una piacevole sosta.
A sera, poco prima di Umbertide, approfittiamo di una bella riva ghiaiosa per allestire il primo bivacco, sotto un bel cielo stellato. dalla carta Granacciana risultano percorsi circa 22.7 km.
La mattina successiva, dopo una tranquilla ed abbondante colazione riprendiamo la via del fiume, non certo di buon'ora.
Portati dalla corrente ci godiamo il passaggio Umbertide, la giornata è spettacolare.
Con molta calma arriviamo allo sbarramento a valle dell'abitato, nel trasbordo veniamo accolti e coccolati dalla Signora Rosa che un paio d'ore prima prima aveva già ospitato la DIT ( perpetuando una tradizione nel ricordo del marito Vincenzo) bruschette, vino, caffè, ammazzacaffè (le salsicce erano finite), così riffocillati, nel corpo e nello spirito, riprendiamo a pagaiare; questa volta abbiamo l'obiettivo è quello di ricongiungerci a sera con la DIT.
Siamo parte del fiume, riusciamo a cogliere scorci di natura inconsueti, il colorito sfrecciare del martin pescatore, il volo maestoso della nitticora, il tuffo della nutria.
A sera inoltrata giungiamo all'antica Torre di Pretola, nei sobborghi di Perugia, dove ci ricongiungiamo con il gruppo della DIT ( lunghezza di tappa 37,5 km) .
Qui cediamo alle lusinghe della civiltà: cena servita a tavola , pernotto in palestra, addirittura la ricarica dei cellulari, financo la doccia!.
La mattina, dopo aver assistito alla colorita partenza della DIT, riprendiamo a pagaiare, Superata la rapida di Ponte Valle Ceppi Il fiume lambisce la periferia industriale di Perugia riservando comunque scorci interessanti e suggestivi, pur se con qualche scarico di troppo.
Proseguiamo fino allo sbarramento di Ponte S. Giovanni, il trasbordo risulta un pò difficoltoso, nonostante il carrello. in loc. non meglio identificata notiamo un altro bel casale adiacente al fiume con tanto di mastino ringhioso che ci invitava a sloggiare.
Superiamo anche la rapida del ponte di Torgiano, tradizionale momento di apprensione.
Ci accampiamo su una riva frondosa poco a monte di Torgiano gustando le succulente bistecche alla brace offerte da Susanna. lunghezza della tappa km 18.8.
La mattina successiva, 28 aprile dopo la solita abbondante colazione affrontiamo quella che sarà la tappa conclusiva. Alla confluenza con il Chiascio risaliamo a fatica la riva scoscesa troviamo il bellissimo parco dei Mulini, sullo sfondo il borgo di Torgiano. Se ci fosse un pontile di accesso sarebbe una sosta favolosa,
Sull'ultima rapida, sotto il ponte della E 45, Marco e Susanna si esibiscono in uno spettacolare disincastro indicandoci la giusta via tra i massi affioranti Anche qui il fiume scorre lieve in un bel paesaggio collinare, costellato di borghi e castelli, in lontananza Todi, Fratta Todina, Montemolino. Affrontiamo gli ultimi chilometri di piattume, la pendenza dell'alveo diminuisce e con essa la corrente, fino ad annullarsi completamente diversi chilometri prima dello sbarramento di Montemolino che raggiungiamo sul far della sera.
Qui organizziamo l'ultimo campo, diamo fondo a quel che rimane della cambusa organizzando un bizzarro menù. La mattina, valutata la logistica ed il livello a valle dello sbarramento, riteniamo opportuno finire qui la discesa, anzichè proseguire fino a Corbara.
Antonella, venuta da Orvieto a riprendere Falvio, ci accompagna alla vicina stazione di Fratta Todina per tornare con il trenino a Città di Castello a riprendere le macchine.
In un paio d'ore risaliamo il percorso che abbiamo disceso in 4 giorni. le immagini del paesaggio che scorrono dal finestrino completamento idealmente e degnamente la bella esperienza.
Abbinata alla XXXIII edizione della Discesa Internazionale del Tevere la discesa integrale ha inteso sperimentare la fattibilità logistica di un percorso continuativo da Città di Castello al lago di Corbara . senza l'assillo quotidiano della logistica di terra . molti gli spunti interessanti 116,2 i km complessivamente percorsi.
Preziosi ausili : la cartina del Tevere del Granacci,, l'orario dettagliato delle ferrovie Umbre e la caffettiera Bialetti da 2.
Gianni

p.s. per rendere indimenticabile l'impresa ho pensato bene di smarrire, probabilmente sul trenino, il portafoglio con soldi , carte e documenti !

 

Discesa Integrale del Tevere in canoa, quadro generale

-1a Tappa
-2a Tappa
-3a Tappa
-4a Tappa


Campi per il pernotto, rapide, sbarramenti e coordinate

Libero campeggio nautico

Caratteristiche del percorso

Partenza/Arrivo:Città di Castello/Montemolino (Fratta Todina)
Lunghezza: km. 116,2
Sicurezza: 75%
Difficoltà: rapide ed alberi caduti
Ombreggiatura:70%
Treno: si per ritorno a Città di Castello
Temi: natura
Tempo di percorrenza: 4 giorni di campeggio nautico

Link correlati:



Canoa Club Città di Castello

CVA Pretola

 

 

 

 

 

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